La nuova stagione è alle porte e con lei arrivano tutti quei prodotti straordinari che ci consentono di cucinare i piatti autunnali, tripudio di colori e sapori.
Stiamo parlando, naturalmente, di Sua Maestà il Tartufo, ma anche dei funghi, e poi della zucca, delle castagne… i prodotti autunnali sono moltissimi e trasformano la cucina in una festa. Utilizzare prodotti di stagione nei propri piatti ha molti vantaggi ,vediamone alcuni:
- i prodotti di stagione, naturalmente, sono freschi e consumarli significa avere a disposizione tutte le migliori proprietà nutrizionali
- i sapori sono più intensi rispetto ai prodotti conservati e sprigionano aromi sorprendenti
- utilizzare prodotti di stagione permette di evitare gli sprechi alimentari
- i prodotti di stagione sono quasi sempre a chilometro zero e le nostre terre italiane ne sono ricche!
Per cucinare piatti autunnali, ecco una lista dei prodotti di stagione:
Broccoli, cavolfiori, cavoli, zucchine, zucche, melanzane, peperoni, bietole, carote, cicorie, patate, porri, zucche. Pere, mele, uva, limoni, castagne.
I piatti autunnali, colori e sapori al ristorante Le Bon Bec
Al ristorante Le Bon Bec amiamo l’autunno e i suoi sapori! Finalmente il caldo scivola via, poco alla volta, e noi possiamo accendere il nostro meraviglioso camino nelle serate più fresche. Non è forse uno di quei momenti magici che ci fanno sentire a casa e ci riportano indietro negli anni?
E poi arriva un carico di ottimi prodotti autunnali che riempiono l’aria di profumi di bosco, di pioggia, di terra e di sole e ci fanno brillare gli occhi, perché guardandoli immaginiamo già tutti i piatti che potremo creare.
La settimana scorsa, quando ti abbiamo raccontato la carne Fassona, abbiamo citato un importante ingrediente dell’autunno, anzi… il principe dell’autunno: il tartufo! Il tartufo sarà protagonista della serata di venerdì 27 settembre al ristorante Le Bon Bec, con un menù speciale a lui dedicato. Abbiamo pensato a tre piatti eccezionali per degustarlo:
- battuta di coscia di Fassona, che trovi raccontata nel link qui sopra, su fonduta di Castelmagno e tartufo
- tagliatelle fatte in casa al tartufo
- uovo cotto a bassa temperatura con crema di parmigiano e tartufo
Se già non l’hai salvato, trovi qui l’evento Facebook, tuttavia ti preghiamo di telefonarci per prenotare il tuo tavolo, così che potremo riservati un posto a quest’evento speciale.
Il Tartufo
Cos’è il tartufo, e perché è così famoso e pregiato?
Il tartufo è un fungo ipogeo, cioè nasce sotto terra. Ha la forma di un tubero e vive in simbiosi con le radici di alcune piante. Da questi alberi prende nutrimento, fibre e sali minerali. Le piante sotto cui cresce il tartufo nero, protagonista del nostro evento, sono: la roverella, il leccio, il cerro, il tiglio, il nocciolo, il carpino nero, il cisto. Da questi alberi e dal terreno il tartufo prende il suo sapore e odore così caratteristici.
Quali sono i benefici del tartufo? Innanzitutto, contiene pochissime calorie, quindi è un alleato della forma fisica. È pur vero che spesso s’incontra con ingredienti più calorici e insieme formano piatti sicuramente non adatti a un regime ipocalorico… Ma il tartufo da solo non ci fa ingrassare.
Fin dall’antichità, inoltre, è famoso per le sue proprietà afrodisiache. Alcuni consumatori celebri? L’affascinante Lucrezia Borgia, per esempio, dedita al lusso e alla seduzione. Proprio la sua passione per il tartufo lo trasformò, all’epoca, in un prodotto nobile. Il gastronomo Bartolomeo Sacchi, vissuto nel 1400, nel suo trattato De honesta voluptate et valetudine, sostenne che il tartufo
«è un eccitante della lussuria, perciò è servito frequentemente nei pruriginosi banchetti di uomini ricchi e raffinatissimi che desiderano essere meglio preparati ai piaceri di Venere. Se questo viene fatto al fine di procreare, è cosa lodevole. Se invece si fa a scopo di libidine (come sono soliti fare parecchi oziosi ed intemperanti) è cosa quanto mai detestabile»
Messe da parte le credenze dei secoli passati, spesso rese più affascinanti proprio dall’alone di proibito, ci chiediamo: quanto di vero c’è in tutto questo? In realtà, secondo gli studi delle Università di Monaco e Lubecca, il tartufo è davvero un afrodisiaco, ma non c’è nulla di magico in questo. Contiene infatti delle sostanze a livello olfattivo capaci di attivare, negli animali così come nell’uomo, un interruttore cerebrale che richiama l’attrazione fisica. Nessun sortilegio, insomma, eppure non ci vogliono particolari studi per ammettere che non c’è nulla di più suggestivo, avvolgente, coinvolgente dell’odore del tartufo che si sprigiona da un piatto fumante.
Ti aspettiamo dunque per degustare insieme questo prodotto della terra, proprio come gli oziosi e intemperanti di cui parlava Bartolomeo Sacchi!